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Centri estetici e sterilizzazione: un binomio obbligatorio

Per tutti i centri estetici la sterilizzazione rappresenta una procedura obbligatoria per legge a tutela della salute degli operatori e dei clienti. Chi lavora in contesti professionali di questo tipo, quindi, è tenuto a fare ricorso a sterilizzatrici di fascia alta specifiche per le spa e per i centri estetici. La legge, in particolare, impone che per la sterilizzazione venga usata l’autoclave. Si tratta di uno strumento che presuppone un utilizzo semplice e una gestione facile, e che garantisce la totale sterilizzazione degli strumenti senza alcun margine di rischio. L’autoclave costituisce, in effetti, l’apparecchiatura più evoluta sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista scientifico: è, pertanto, una garanzia di professionalità.

Considerati i rischi di infezione che sono presenti in qualsiasi centro estetico, è auspicabile che gli operatori del settore acquisiscano una maggiore consapevolezza dell’importanza della sicurezza e della sterilizzazione (maggiori info sul sito www.bisecco.net). Le autoclavi impiegate in questo ambito sono quelle di classe S: tramite esse è possibile sterilizzare gli strumenti che vengono imbustati, e inoltre l’avvenuta sterilizzazione è confermata dalla visione fornita da una stampante integrata. In effetti, lo scontrino che la stampante emette è importante perché, in caso di contenzioso, ha valenza di prova giuridica: in sostanza, l’estetista è sempre tenuto ad avere la possibilità di dimostrare che gli strumenti che ha utilizzato sono stati sterilizzati in precedenza.

Le procedure preliminari alla sterilizzazione

Prima di provvedere alla sterilizzazione vera e propria con l’autoclave, è necessario fare riferimento a una serie di procedure, che devono essere rispettate e applicate in modo corretto: solo in questo modo, infatti, è possibile avere la certezza del risultato. Ecco, dunque, che la prima fase del ciclo di sterilizzazione è rappresentata dalla disinfezione: essa è di carattere biologico, nel senso che ha lo scopo di ridurre al minimo la carica batterica, secondo quanto previsto dall’ex D. Lgs. 626/94 relativo alla tutela della salute del lavoratore. Molto importante, poi, è la detersione, da cui non si può prescindere nell’eventualità in cui sugli utensili e sugli attrezzi siano presenti dei residui di sangue o comunque delle evidenze di contaminazioni: la detersione viene eseguita con gli ultrasuoni.

Dopodiché, è il momento dell’asciugatura e del confezionamento: la prima può essere effettuata anche a mano, a patto di usufruire di guanti e dispositivi di protezione idonei, in modo tale da evitare punture o tagli. In effetti, è bene applicare la massima attenzione possibile, visto che potenzialmente gli strumenti sono ancora contaminati. Prima dell’imbustatura, l’asciugatura è fondamentale perché evita il rischio che gli strumenti si corrodano, si ossidino o vedano la formazione di macchie di colore biancastro. Il confezionamento, nell’ambito della sterilizzazione, serve – infine – a fare sì che gli strumenti possano essere conservati per 30 giorni perfettamente sterili: per questo si ricorre a delle buste che si autosigillano estremamente comode.

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